Federbio; nuovo decreto sui controlli atto dovuto, ma ancora insufficiente

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Il primo passo viene compiuto ora col decreto legislativo sui controlli sui prodotti biologici che il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il 22 febbraio, a chiusura di un iter avviato a giugno 2017. Il nuovo testo sostituirà il quadro normativo sulla base del quale finora è stato organizzato e ha funzionato il sistema di certificazione del biologico in Italia. Fra le novità principali, un quadro sanzionatorio per gli organismi e per le imprese certificate, un sistema di tracciabilità che lo Stato dovrà attivare e a cui tutte le imprese dovranno sottoporre le proprie produzioni, alcune norme,
anche se non risolutive, sul conflitto d’interessi degli organismi di certificazione.
“Diamo atto al Governo di aver rispettato l’impegno a riformare il sistema di controllo e certificazione sulla cui efficacia si basa la fiducia dei consumatori, che anche a inizio 2018 sta facendo crescere il mercato in Italia e per l’esportazione a doppia cifra. Per il suo effetto di deterrenza, l’introduzione di un sistema sanzionatorio articolato per gli organismi di certificazione e per le imprese che non rispetteranno le regole è sicuramente la principale novità. La vigilanza pubblica sugli organismi di controllo e sul sistema nel suo complesso, tuttavia, rimane affidata al medesimo sistema misto ministeriale e regionale, che negli ultimi 23 anni ha dimostrato tutti i suoi limiti, motivo per il quale FederBio aveva chiesto con forza venisse dato spazio al nuovo Comando dell’Arma dei Carabinieri specializzato in tutela forestale e agroalimentare. Altra novità importante è il riconoscimento della necessità di un sistema di tracciabilità obbligatorio, che dovrà essere a gestione pubblica. La speranza è che si possano capitalizzare nel nuovo sistema tutta l’esperienza e gli investimenti fatti fin qui dall’Ente di accreditamento ACCREDIA, da FederBio e dalle imprese più virtuose su questo fondamentale strumento a tutela dell’integrità del mercato, con l’obiettivo di portare anche in Europa il modello italiano” commenta il Presidente Paolo Carnemolla.
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