Zucche non solo ad Halloween
- martedì, 31 ottobre 2017, 16:23
- Ortofrutta, Primo Piano
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Si dice zucca si pensa ad Halloween e alla leggenda dell’irlandese Jack che, respinto dall’inferno e non degno di entrare in paradiso, fu costretto a vagare per sempre nel buio facendosi luce con una fiamma inserita in una rapa. Rapa che poi, in seguito all’immigrazione irlandese in America, è diventata una zucca, decisamente più comune a quelle latitudini.
Una tradizione che ha fatto tanta strada e che da qualche anno ha riattraversato l’oceano diventando appuntamento fisso per la notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, facendo aumentare non solo la richiesta di costumi e gadget, ma anche di zucche vere e proprie.
Una riscoperta che non si limita, per fortuna ,alla notte delle streghe e dà il giusto riconoscimento ad un ortaggio tipico dell’autunno, che è un vero e proprio patrimonio di biodiversità e anche un ottimo ingrediente per tanti piatti, grazie alla sua versatilità e alle sue caratteristiche nutrizionali.
Risotti, torte, gnocchi, creme, minestroni, pasta e vellutate: la zucca può essere utilizzata ovunque e non si consuma solo il frutto, ma anche fiori, semi e addirittura le foglie, fonte di vitamina A
E poi dire zucca è davvero limitativo: la famiglia è una, quelle delle cucurbitacee, le specie più diffuse sono due, ma le varietà sono tantissime: dalla Zucca marina di Chioggia, a quella invernale di napoli; dalla grigia di Bologna alla violina ferrarese; dalla zucca turbante, al serpente di Sicilia. Insomma paese che vai zucca che trovi e in Italia la produzione è in aumento: 40.000 tonnellate nel 2017, con un +16% nelle esportazioni, e un ruolo importante anche sul fronte sementiero con Lombardia ed Emilia Romagna in testa per la moltiplicazione delle sementi





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