Asta delle bovine del Parmigiano Reggiano. Araer, un’esigenza degli allevatori
Fervono i preparativi per la prima Asta delle bovine nate e allevate nel Comprensorio del Parmigiano Reggiano, organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) grazie alla disponibilità del Consorzio Agrario di Parma.
L’appuntamento si terrà nella città emiliana il 2 dicembre 2017 presso la Stalla ex Centro Tori in via Jones Melvin 15, a partire dalle ore 10.
Si tratta di un’iniziativa che in Emilia Romagna non ha precedenti e che intende rispondere a una esplicita esigenza giunta proprio dagli allevatori.
“Il nostro patrimonio zootecnico è un valore che nel corso degli anni ha saputo conquistare sempre maggiore importanza – dichiara il presidente di Araer, Maurizio Garlappi – Lo dimostra in primis la qualità del latte prodotto, frutto di una selezione genetica che ha puntato tutto sulla produttività, sulla fertilità e sulla longevità del bestiame”.
Caratteristiche che hanno permesso di raggiungere traguardi importanti e che trovano nella trasformazione lattiero-casearia, Parmigiano Reggiano in primis non a caso ritenuto il Re dei Formaggi, la loro migliore espressione.
Territorio, genetica, sanità. In vista dell’approvazione delle modifiche al Disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano, che prevedono l’allevamento di bovine nate e allevate all’interno del Comprensorio, l’iniziativa che sta realizzando Araer si inserisce a pieno titolo in quel progetto di innovazione e valorizzazione alla base di un processo in cui la competitività riveste un ruolo da protagonista.
“Le modifiche previste al Disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano – continua il presidente Araer – circoscriveranno di fatto l’allevamento delle bovine che producono latte per questa eccellenza del made in Italy ai soli confini del comprensorio, che comprendono le provincie di Parma, Reggio Emilia, Modena e in parte Bologna e Mantova dove finora, invece, ogni anno arrivano da fuori regione diverse migliaia di capi i quali, dopo un periodo di quarantena, possono entrare in produzione. Bestiame necessario anche e soprattutto alla rimonta. A questo proposito, va ricordato che le opportunità oggi esistenti grazie all’utilizzo del seme sessato permettono di preventivare numeri fino a qualche tempo fa impensabili. Ragion per cui, raccogliendo quella che si è manifestata sempre più come un’esigenza degli allevatori, abbiamo pensato di dare avvio a un percorso per noi nuovo che è quello delle Aste, iniziativa che in altre regioni come il Trentino Alto Adige, pur avendo produzioni diverse, è consolidato da tempo con ottimi risultati”.
Per il presidente Garlappi gli elevati livelli sanitari del bestiame in produzione per il latte destinato al Parmigiano Reggiano, uniti a una genetica di prim’ordine sono elementi che devono trovare sul territorio le risposte più appropriate perché “il nostro obiettivo è duplice – conclude – da un lato vogliamo stimolare la genetica, dall’altro creare tra gli allevamenti dei nostri soci le migliori opportunità tra domanda e offerta, in un costante percorso di crescita professionale in cui tradizione e innovazione rinsaldino un legame comunque inscindibile”.
Le 30 bovine che parteciperanno all’Asta provengono da 9 allevamenti, gran parte dei quali sono associati alla cooperativa Copal la cui collaborazione nell’allestimento dell’iniziativa si è rivelata preziosa e fondamentale.
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